L’équipe della Pastoral del Migrante/Caritas Brasileira, articolazione Nord-Ovest, con il sostegno locale della Congregazione delle Suore Serve di Maria di Galeazza, ha riunito il 26 settembre più di 100 persone per una celebrazione ecumenica nella parrocchia di São Sebastião, nella città di Epitaciolândia. Il momento si è svolto in occasione della data dedicata alla 110ª Giornata del Migrante e del Rifugiato, il cui tema era “Dio cammina con il suo popolo”.
Papa Francesco, nel suo messaggio allusivo a questa data, ci dice che «l’accento posto sulla sua dimensione sinodale permette alla Chiesa di scoprire la sua natura itinerante di Popolo di Dio in cammino nella storia, pellegrina – potremmo dire “migrante” – verso il Regno dei cieli (cfr.Lumen gentium, 49). Viene spontaneo pensare al racconto biblico dell’Esodo, che presenta il popolo d’Israele in cammino verso la Terra promessa: un lungo cammino dalla schiavitù alla libertà, che prefigura quello della Chiesa verso l’incontro finale con il Signore.
Allo stesso modo, è possibile vedere nei migranti del nostro tempo, come del resto in quelli di ogni tempo, un’immagine viva del Popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I loro viaggi di speranza ci ricordano che «la città alla quale apparteniamo è nei cieli, dalla quale attendiamo il Salvatore, il Signore Gesù Cristo» (Fil 3,20).
Le due immagini – quella dell’esodo biblico e quella dei migranti – hanno analogie diverse. Come il popolo di Israele al tempo di Mosè, i migranti fuggono spesso da situazioni di oppressione e di sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di progresso. Come gli ebrei nel deserto, i migranti incontrano molti ostacoli sul loro cammino: sono provati dalla sete e dalla fame; sono esausti dalla stanchezza e dalla malattia; sono tentati dalla disperazione”. (Messaggio di Papa Francesco per la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato)
Il momento, guidato da suor Rozilda Borges (SMG) e dall’équipe, è stato l’occasione per riunire la comunità locale di accoglienza, migranti residenti e in transito nella regione di confine con il Perù e la Bolivia, per celebrare insieme, in modo ecumenico, questa giornata con grande gioia, ricordando che le azioni svolte nei territori sono valide e servono da sostegno e collaborazione per una migrazione sicura, ordinato e regolare.
Migranti venezuelani, cubani, peruviani, boliviani, italiani, colombiani, spagnoli, svizzeri hanno partecipato all’attività, insieme alla delegazione del Progetto Europana V, sviluppato dal Servizio Pastorale dei Migranti, composto da Roberto Saraiva, Coordinatore Nazionale del Progetto, Rafael, Direttore di Caritas Svizzera, Sérgio Floro, rappresentante di Caritas Svizzera in Brasile, Alexander, Coordinatore Regionale del Progetto, Stiven, Assistente alla Protezione, Rosane Pádova, Coordinatrice Nazionale del Progetto, e le équipe locali, composte dalla Coordinatrice Regionale della Pastorale dei Migranti/Caritas Brasileira, dall’Articolator locale del Progetto, Neuza Neta, e dalla sua équipe – Ítalo, Mateus, Maísa, Jamiscleia, Larissa, Weliton, Raymaris, Rafayane.
Il contributo delle Serve di Maria di Galeazza nella regione di confine è stato un sostegno fondamentale al lavoro pastorale e all’accompagnamento di persone che cercano sicurezza e un luogo dove ricominciare la loro vita, molte delle quali colpite da catastrofi ambientali e crisi climatiche, crisi politiche, sociali, economiche nei loro paesi di origine. La collaborazione delle suore con la società locale, appoggiata anche dalla rete pubblica di accoglienza, è stata fondamentale per l’ascolto e la condivisione, nel conforto e nella sicurezza delle persone vulnerabili che si muovono nella regione del triplice confine Brasile/Bolivia/Perù.




